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SERVIZI

Famiglie

servizi alle famiglie
Sostegno alla maternità

Dagli anni ottanta, le conoscenze sul mondo infantile hanno subito enormi cambiamenti, apportando nuove e più realistiche visioni sulla relazione tra le madri e i loro bambini. Il legame primario per qualunque essere umano, è diventato protagonista mettendo in luce vari ed importanti passaggi di questa relazione e il suo nascere già a partire dalla gravidanza. Evidenziare i desideri, gli investimenti e le paure che tutte le donne provano e di cui ancora spesso non si parla, favorisce l'accettazione del “bambino reale” e diminuisce la possibilità che l'investimento emotivo materno influisca negativamente nelle scelte relative ai primi mesi di vita del bambino. Tipologie diverse di madri attivano atteggiamenti molto differenti, trasmettendo ai loro bambini messaggi importanti e non sempre dettati da totale consapevolezza. Soffermarsi sulla relazione, permette anche in questi momenti dello sviluppo, di scoprire i bisogni dei bambini leggendo le loro modalità comunicative senza per questo trascurare le madri, le loro esigenze e la condizione femminile attuale.

Sostegno alla paternità

Troppo spesso la paternità è un argomento di difficile confronto sia dal punto di vista pedagogico che legale-istituzionale. La letteratura scientifica ha concentrato molta della propria attenzione sul mondo interiore della futura madre, la cui dimensione emotiva è stata ampiamente studiata in ogni suo aspetto più intimo e inconscio, anche grazie alla grande diffusione della "teoria sull’attaccamento" elaborata da John Bowlby. Ma troppo poco ci si chiede cosa pensa, cosa sente, cosa prova un uomo alla vigilia della propria paternità? Come entra nel nuovo territorio della genitorialità? In che modo la esprime con gli anni? Un uomo che decide di avere un figlio va incontro ad una fase del proprio ciclo di vita che ha un enorme potenziale di trasformazione dell’identità: insieme al proprio figlio un uomo vede nascere un "nuovo se stesso" ricco di paure, speranze, dubbi e fantasie. La fatica mentale ed emotiva che un uomo deve affrontare nel momento in cui si confronta con la possibilità di una paternità è davvero smisurata: poche altre sfide nella vita comportano le stesse implicazioni emotive e psicologiche. Entrare nella dimensione del "per sempre" come si entra quando si ha un figlio costringe l’uomo a doversi confrontare con la dimensione del "definitivo" facendolo entrare in un’avventura che non ha mappe direzionali o percorsi tracciati bensì si esprime in un viaggio personale dove tutto è imprevedibile e sconosciuto. Diventare padre stimola l'immaginario maschile soprattutto nel pensare di perdere un ruolo di stabilità e indipendenza tipico del proprio ciclo di vita (paura di interrompere la carriera, di non avere più tempo per lo sport ecc.). Le emozioni dei neopapà il più delle volte sono emozioni che non vengono ascoltate ma risultano essere qualcosa da cui scappare e di cui vergognarsi. Parlare di paternità significa diventare consapevoli di essere persone che perdendo, abbandonando e lasciando andare la vecchia immagine di sé è possibile tracciare nuovi stili e nuovi obiettivi, che trattengono ancora alcuni di quelli vecchi, fatti di altre conquiste e opportunità.

Sostegno alle coppie omogenitoriali

I nuclei omogenitoriali, adattamento dal Francese Homoparentalité, sono un universo affettivo e relazionale che sempre più sta prendendo forma nella società attuale (in Italia il 17,7% degli omosessuali ha un figlio e il 20,5% delle lesbiche ha uno o più figli). Sono famiglie composte da uomini e donne omosessuali o transessuali che desiderano avere figli o già li hanno grazie all'inseminazione assistita o provenienti da precedenti relazioni eterosessuali. Questo universo è fatto di persone che trovano sulla loro strada ostacoli materiali e soprattutto psicologici, che si trovano a dover prendere decisioni non tutelate dal mondo esterno e a vivere una vita molto spesso non riconosciuta dagli altri, soprattutto quando si tratta del tema della genitorialità. Cosa vuol dire essere genitori omosessuali, che si abbia una relazione consolidata o che si sia single? Sostenere le coppie omogenitoriali significa aiutarle in un percorso di riconoscimento e accettazione del ruolo e di co-costruzione di un modo diverso (ma uguale) di essere genitori.

Disagio adolescenziale

Per riuscire ad aiutare efficacemente gli adolescenti bisogna comprendere la natura dell’adolescenza e i processi evolutivi coinvolti. Per questo mi servo di un metodo di psicoterapia pensato specificatamente per accompagnare il processo evolutivo adolescenziale, tenendo nella dovuta considerazione le modalità comunicative caratteristiche di questa fase. Cosa sia l’adolescenza è una questione di definizione e probabilmente tale definizione varierà a seconda della cultura. Sicuramente è uno stadio della vita, che si colloca tra l’infanzia e l’età adulta, contrassegnata da varie trasformazioni (fisiologiche e biologiche) e sofferenze (psicologiche e sociali). Affinché tali sfide vengano affrontate in modo adattivo ed efficace, negli adolescenti devono avvenire importanti processi di trasformazione, che possono avere conseguenze psicologiche, emozionali e comportamentali negative. È proprio qui che la psicoterapia può rivelare la sua utilità aiutando i ragazzi, le ragazze e i giovani non binari a trovare nuovi modi per procedere in modo adattivo nel viaggio evolutivo che lo attende.

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