top of page

Il mio approccio

il mio approccio
Emozioni: il linguaggio dell'organismo

Il mio approccio si basa su varie teorie e orientamenti psicologici in quanto credo nell’integrazione degli strumenti come formula funzionale nell’aiuto di una persona o gruppo che vive una situazione di disagio e di malessere. Un ruolo centrale avranno le emozioni con la loro forza adattiva e trasformativa.

Lo Psicodramma Analitico e la Psicanalisi

Il termine Psicodramma deriva dal greco Psychodrama che unisce due significati. Il termine “drama” indica “azione” o “cosa fatta”, e psiche indica “anima”. Psicodramma, quindi, significa “mettere in azione o in scena l’anima”. Nel 1921 Moreno fondò il Stehgreiftheater, il teatro della spontaneità e nel 1925 introdusse lo “psicodramma” negli Stati Uniti. Da questa intuizione nacque il principio fondamentale dello psicodramma. Stimolare i contenuti emozionali e la libera espressione dei sentimenti in uno spazio terapeutico/teatrale dove, oltre il livello verbale, vengono rappresentati i contenuti psichici più profondi, su un metaforico palcoscenico. Questo spazio simbolico diventa un luogo-non luogo dove avvengono delle trasformazioni psicoemotive che aiutano le persone a ritrovare le risorse psichiche interne e ad affrontare le catene emotive che bloccano il percorso di crescita e di benessere.

lo Psicodramma è una metodologia Psicoterapica che, attraverso la messa in scena dei contenuti intrapsichici, consente all’individuo di esprimere il proprio mondo interno. Il mio approccio pone particolare attenzione allo Psicodramma Classico proposto da Jacob e Zerka Moreno, fondatori dello psicodramma, ed all’Analisi dell’Inconscio che utilizza come strumenti d’indagine trasformazionale, la sfera simbolico/interpretativa di tipo Freudiano (Introduzione alla Psicoanalisi, 1915-17 e 1932). Nel processo terapeutico si pone particolare rilievo ad un approccio integrato dove c’è il paziente e la sua specifica esperienza al centro del metodo. Il mio bisogno è quello di rendere il Metodo adeguato al paziente piuttosto che portare i pazienti ad adeguarsi al Metodo. Per questo anche la dimensione psichica del corpo, come luogo di conflitti intrapsichici, fa riferimento a varie teorie psicologiche che vanno da Reich e la Vegetoterapia, (Analisi del Carattere, 1933) alle teorie sviluppate da Lowen (Bioenergetica, 1975) (Il Linguaggio del Corpo, 1958). I blocchi emozionali non sono più solo blocchi caratteriali ma vengono identificati nei blocchi corporei, energetici, dando così più ampio respiro a questioni di tipo posturale, psicosomatico, espressivo/motorio. Per finire il mio approccio vede i suoi sviluppi nelle teorie umanistico-esistenziali di Carl Rogers (la Terapia Centrata sul Cliente, 1951) e di Yrvin D. Yalom (La Psicoterapia Esistenziale , 1980) e in quelle sistemiche di Watzlawick   (La prospettiva Relazionale, 1978) che aiutano il percorso di crescita e cambiamento nella lettura dei cicli di vita (E. Erikson, 1951 e D. Levinson, 1978) e alla dimensione dell’ascolto umano.

La teoria della Gestalt

La teoria della gestalt ha come propria finalità il processo di crescita dell'individuo attraverso l'avanzamento della consapevolezza del soggetto e il ripristino della naturale equilibrio tra individuo e ambiente.

La gestalt porta alla graduale appropriazione delle parti scisse attraverso un percorso esperienziale finalizzato a rendere il soggetto attore protagonista della propria esistenza ed evitando fenomeni dispercettivi di vario genere.

È proprio attraverso la stagnazione delle emozioni non riconosciute, infatti, che subentra l'angoscia in quanto energia trattenuta e non espressa, con il conseguente allontanamento da noi stessi e l'inevitabile passaggio dall'autoregolazione all'autocontrollo.

La psicoterapia della gestalt si sviluppa grazie alla particolare e pittoresca figura di Fritz Perls agli inizi degli anni 50 del secolo scorso. 

bottom of page